4,40
110 min
Origine: USA
Anno Produzione: 2016
Genere: DRAMMATICO
Data Uscita: giugno 15, 2017
Regia: TOM TYKWER
Tratto Da: ROMANZO "OLOGRAMMA PER IL RE" DI DAVE EGGERS (ED. MONDADORI)
Produzione: PLAYTONE, X-FILME CREATIVE POOL, IN COPRODUZIONE CON VINGT DEUX, WS FILM, IN ASSOCIAZIONE CON SILVER REEL, FÁBRICA DE CINE, LOTUS ENTERTAINMENT
Distribbuzione: LUCKY RED (2017)
Sceneggiatura: TOM TYKWER
Fotografia: FRANK GRIEBE
Musiche: JOHNNY KLIMEK, TOM TYKWER
Montaggio: ALEXANDER BERNER
Scenografia: ULI HANISCH
Effetti: BJÖRN FRIESE, ROBERT PINNOW, DOMINIK TRIMBORN, RISE VISUAL EFFECTS STUDIOS
Costumi: PIERRE-YVES GAYRAUD
Trama
Alan Clay, un uomo d'affari in crisi, per rimettersi in pista vola in Arabia Saudita nel tentativo di concludere con il re l'affare del secolo. Inizialmente disorientato da usanze locali incomprensibili ed estenuato dall'attesa del re che tarda a riceverlo, Alan cerca di portare avanti il suo progetto con l'aiuto di un bizzarro tassista e di una bravissima dottoressa di cui si innamora. Mano a mano che l'amicizia tra i tre si rafforza, le barriere culturali crollano e Alan comincia perfino a immaginare di ricominciare tutto da capo lì, dove tradizione e modernità si fondano in modo misterioso e affascinante.
La recensione del film di
TOM TYKWER
"Ecco finalmente un titolo italiano azzeccato: perché il nuovo film di Tom Hanks evoca 'Aspettando Godot' di Beckett, anche se ricontestualizzato nell'epoca della crisi economica globale e in una regione desertica dell'Arabia Saudita. Quello originale, più descrittivo ma meno efficace, era 'Un ologramma per il Re': lo stesso del romanzo scritto da Dave Eggers prima del più famoso 'The Circle'. (...) Condotta in tono di commedia, la prima parte è piacevole. Il paesaggio desertico, in cui è iscritta la futuristica Città Commerciale del Re, conferisce alle situazioni un aspetto surreale e assurdo; esaltato dall'espediente, non nuovo, di osservare tutto con uno sguardo molto americano sugli usi e costumi del Paese 'esotico'. È il vecchio gioco dello choc di culture, insomma, ma funziona piuttosto bene. Nella seconda parte, invece, il film diretto dal tedesco Tom Tykwer ('Lola corre') subisce una decisa sterzata, virando prima al drammatico (le crisi di angoscia del protagonista, rese a forza di immagini deformate, non sono la cosa migliore), poi alla commedia romantica. Di conseguenza 'Aspettando il Re' non riesce a darsi un vero sviluppo narrativo, facendo gravare la continuità della storia unicamente sul personaggio principale. Per fortuna Tom Hanks, in una parte diversa dalle sue più recenti ('Il ponte delle spie', 'Sully'), è in grado di sostenere bene il compito: e, liberatosi di certi atteggiamenti piacioni delle commedie di un tempo, non fatica ad accaparrarsi l'empatia e la solidarietà dello spettatore. Lo asseconda un cast di secondi ruoli composito, ma ben scelto, che è un po' il marchio di una coproduzione polifonica (Germania, Usa, Gran Bretagna, Francia)." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 15 giugno 2017)
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